9 Viaggiando tra i coltivatori di fi chi L’ultimo pezzo di strada la facciamo a piedi e diventa sempre più ripida: per raccogliere i frutti, è necessario quasi arrampicarsi, perché gli alberi crescono sulle pendici ripide. Ed ecco che capisco la richiesta di portare delle scarpe da montagna. L’ingegnere agricolo è sempre in loco Quando le ceste sono piene, normalmente si portano i fi chi a seccare per qualche giorno sotto il sole. A questo scopo si montano griglie speciali per l’essicazione e i fi chi vengono controllati assiduamente dalle famiglie di agricoltori. Non dovrebbe piovere in questo periodo: in caso contrario, i fi chi devono essere portati da un’altra parte. Siamo nella regione turca Aydin, una delle 81 province della Turchia ad ovest del paese, circa 150 chilometri a sud – est di Izmir. Nella regione fertile del fi ume Menderes, circondato dalle pendici delle montagne circostanti crescono i miglior fi chi della Turchia: questo paesaggio isolato a 500 metri di altitudine è in gran parte incontaminato dalle infl uenze negative della nostra civiltà. E proprio qui sono coltivati esclusivamente fi chi biologici. Addirittura troppo caldo per i fi chi La terra sembra arida al momento della raccolta, è stata un’estate molto calda. Addirittura quasi troppo calda anche per i fi chi, poiché persino sulla montagna il termometro segnava fi no a 40 gradi per più di quattro settimane. Gli agricoltori si aspettano perciò della frutta dolce ma una raccolta un po’ meno sostanziosa: questa è avvenuta circa tre settimane prime del solito. Gli agricoltori sentono molto chiaramente gli effetti del cambiamento climatico. I fi chi gialli maturano e si seccano ancora sugli alberi. Durante la raccolta, gli agricoltori e i loro collaboratori battono sui rami con dei bastoni: in questo modo cadono per terra i frutti maturi e vengono raccolti in grandi ceste. Siccome i fi chi non sono maturi tutti nello stesso momento, gli agricoltori raccolgono più volte: quando mi trovavo tra loro a settembre, il raccolto stava avvenendo per la terza volta, ovvero l’ultima. Piccoli gruppi, famigliari degli agricoltori e lavoratori stagionali, si muovono agili per i piccoli boschi, come se il paesaggio ripido e il calore non li toccasse minimamente. Cerco di aiutarli come posso, e subito mi viene da sudare. L’ingegnere agricolo Ahmet è sempre tra i boschetti durante la raccolta, osserva i frutti e si consulta con gli agricoltori. Gli agricoltori espongono le loro domande e le loro preoccupazioni, insieme si discute della qualità e dei prezzi. I fi chi essiccati devono essere riposti in scatole etichettate: quest’etichetta dimostra la provenienza dei fi chi, da quale produttore provengono, quando sono stati raccolti e molto altro. In questo modo è possibile tracciare perfettamente la fi liera, da ogni fi co al rispettivo boschetto. Che cos’è un fi co? Consideriamo i fi chi appartenenti alla categoria della frutta, ma in realtà sono infi orescenze interne – un fi ore invertito: i piccoli chicchi sono i semi. I frutti che mangiamo crescono solamente dalla pianta femmina – e solo se sono stati fecondati. Per questo, gli agricoltori appendono i fi chi maschi, detti caprifi chi, nelle piante femmine. Un piccolo insetto chiamato vespa del fi co si occupa della fecondazione dei fi chi. Questa vespa e l’albero di fi co convivono in perfetta simbiosi, cosa che permette ad entrambi di sopravvivere. I fi chi nei nostri terreni sono perlopiù specie autoimpollinanti, quindi basta un albero per la raccolta.